Con riferimento alla esimente della legittima difesa, affinchè sussista la richiamata proporzione tra offesa e difesa, occorre effettuare un confronto valutativo, con giudizio ex ante, sia fra i mezzi usati e quelli a disposizione dell’aggredito sia fra i beni giuridici in conflitto.
Ne consegue che il requisito della proporzione viene comunque meno nel caso di conflitto fra beni eterogenei, allorchè la consistenza dell’interesse leso (la vita della persona, integrante in sè l’uomo) sia enormemente più rilevante, sul piano della gerarchia dei valori costituzionali, di quello difeso (l’integrità fisica) ed il danno inflitto con l’azione difensiva (la morte dell’offensore) abbia un’intensità ed un’incidenza di gran lunga superiore a quella del danno minacciato (lesioni personali).   
(Cass. sez. I, 26 novembre – 11 dicembre 2009, n. 47117)
Avvocato cassazionista, svolge attività stragiudiziale e giudiziale in materia di diritto penale, con particolare riferimento al diritto penale dell’impresa e dell’economia, nonché in materia di responsabilità amministrativa da reato degli enti ai sensi del D.Lgs. n. 231/2001. Ha maturato una significativa esperienza in materia di responsabilità da colpa medica. È Presidente e componente di Organismi di Vigilanza previsti dal D. Lgs. n. 231/2001 anche di società multinazionali.

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