La Suprema Corte, affrontando per la prima volta il tema della responsabilità da reato delle società, ha affermato che la “capogruppo” può essere chiamata a rispondere, ai sensi del D.lgs. n. 231 del 2001, per il reato commesso nell’ambito dell’attività di altra società del gruppo, purchè nella sua consumazione concorra una persona fisica che agisca per conto della holding perseguendo anche l’interesse di quest’ultima.
(Cass. Penale Sez. V, sentenza 17 novembre 2010 – 20 giugno 2011, n. 24583)