In tema di appropriazione indebita, il diritto di ritenzione esercitato sul bene altrui non ha efficacia scriminante se il credito che si intende tutelare non è liquido né esigibile. (Nella fattispecie, realativa all’incameramento, a titolo di compenso, di fondi della società da parte del liquidatore, la Corte ha ritenuto – sul presupposto dell’applicabilità della normativa prevista per gli amministratori alla disciplina del compenso per i liquidatori – che in mancanza di una delibera societaria di fissazione del compenso, la condotta configurasse il reato).
(Cass. Pen. Sez. II, 9 gennaio – 11 febbraio 2009, n. 6080)

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